Il colore! Che bella invenzione. Che differenza c’è tra un dipinto in bianco e nero, magari fatto solo a matita o con un Tratto Pen e un altro totalmente colorato, con milioni di sfumature, a colori caldi o freddi? Semplice: la vita dell’opera stessa.

I colori emanano energia, dinamismo, vita, e sono in grado di evocare molte sensazioni alla vista. Infatti, per questo molti artisti hanno adottato il colore come un vero e proprio marchio di fabbrica; Dalì, Kandinsky, Michelangelo e il movimento dei Fauves, attraverso diverse epoche e diversi stili. Essi hanno utilizzato il colore come base della propria arte, entrando nella cultura artistica con dei tratti distintivi e molto apprezzati ancora oggi.

Inoltre, il colore ha un potere enorme: quello di influenzare le immagini dipinte e la stessa realtà.

La scelta delle giuste cromie

Ci sono dei colori che, sebbene siano molti diversi uno dall’altro, grazie ad un giusto accostamento, riescono ad essere originali, unici e colmi di energia. Il colore, se ben abbinato, sa rendere l’opera esplosiva. Un esempio è l’accostamento del colore rosso e del verde. Saper accostare i giusti colori, facendo attenzione alla complementarietà delle cromie, permette di accendere le tinte dei colori utilizzati, rendendo l’opera d’arte davvero unica.

Un artista tedesco famoso, Emil Nolde, esponente dell’espressionismo, grazie ai suoi accostamenti, rese le sue opere davvero uniche, visionarie e fuori dagli schemi. Le vibrazioni che emanavano le sue tele, erano uniche, in grado di sprigionare serenità, passionalità, con tratti che alludevano alla vita e alla morte in diverse forme. In poche parole, la filosofia e la vita stessa, grazie ai colori, diventano arte.

La purezza del colore

Un altro genio del colore è Chagall, il quale utilizzò colori puri, esaltandone tutta la loro bellezza. L’accostamento rimane sempre la funzione principale, ma questa volta in un modo più armonico, ponendo attenzione alla cura del “timbro”. Per colori timbrici si intende l’utilizzo di una tinta molto vistosa, con minime gradazioni di varianti, tattica molto utilizzata da Michelangelo. L’opposto del colore timbrico è quello definito “tonale”, che esalta i diversi gradi di saturazione e di luce, come nell’arte rinascimentale di Giorgione. Insomma, per concludere si può definire la prima tipologia di colore molto energica, viva e la seconda molto morbida e armoniosa. Col giusto accostamento, l’opera acquisisce un senso di quiete.

Anche il colore ha una sua musicalità

Ebbene sì, anche il colore ha un aspetto musicale: questo concetto è molto presente nell’arte astratta, come in quella di Kandinsky. Guardando un’opera di questo genere, la composizione dei colori rimanda all’ascolto di una musica o di una sinfonia. Arte e musica si uniscono, in grado di suscitare delle emozioni, attraverso l’evocazione dello strumento espressivo.

Kandinsky ammirava molto le opere musicali di Alexandr Skrjabin, colui che aveva unito suono e colori, immaginando delle vere e proprie “sensazioni coloristiche musicali”, da fare con il “clavier a lumiere”, uno speciale pianoforte con i tasti composti da luci colorate.

Colore e percezione

Che cos’è la sinestesia? Corrisponde alla capacità del colore di dare una moltitudine di percezioni ai nostri sensi, attraverso anche l’aspetto “termico” della sua gradazione. Si differenzia quindi il concetto di “colore caldo” da quello di “colore freddo”, come se si avesse una vera e propria temperatura. Cambia la pittura.

Per questo, i colori vengono molto usati nel mondo pubblicitario e nel marketing, i quali sfruttano una serie di caratteristiche e potenzialità per attirare il pubblico verso i prodotti.